Call of Duty Player ha citato in giudizio con successo Activision per sollevare il divieto ingiusto nel gioco

Mar 04,25

Un giocatore dedicato, B00lin, ha sfidato con successo un divieto ingiusto imposto da Activision, culminando in una vittoria legale dopo una prolungata battaglia di 763 giorni. L'intero calvario è meticolosamente documentato in un recente post sul blog.

Il divieto iniziale derivava dalla partecipazione di B00lin a Call of Duty: Modern Warfare 2 Beta, superiore a 36 ore di gameplay nel dicembre 2023. Sebbene inizialmente attribuita ai problemi di test beta, il rifiuto di Activision di ribaltare il divieto ha richiesto l'azione legale di B00lin.

Call of Duty Player ha citato in giudizio Activision per sollevare il divieto ingiusto Immagine: Antiblizzard.win

La difesa di Activision, citando problemi di sicurezza, non è riuscita a fornire prove concrete di imbrogli, anche di fronte alla richiesta di B00lin di dettagli apparentemente innocui come il nome del software contrassegnato.

I successivi procedimenti giudiziari hanno esposto la mancanza di prove sostanziali a sostegno delle affermazioni di Activision, evidenziando il rigoroso approccio della società alle informazioni anti-cheat. Alla fine il tribunale si schierava con B00lin, imponendo Activision di coprire i costi legali e sollevare il divieto, una risoluzione raggiunta all'inizio del 2025.

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